Rimini | Caso Panciroli, Pazzaglia vuole una commissione d’indagine
“I cittadini hanno diritto di conoscere la verità”, Fabio Pazzaglia, consigliere comunale di Sel Fare Comune non molla l’osso e continua a gettare alcol sul fuoco RiminiTerme, anzi. Vuole una commissione d’inchiesta. “Le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Giovanni Panciroli (il presidente della partecipata, ndr) aprono a nostro parere interrogativi inquietanti e meritano l'avvio di un'indagine interna. Vorremmo sapere a quali amministratori comunali del passato si riferisce Panciroli quando afferma pubblicamente che: «Non ho scelto io questo ruolo: mi è stato affidato dai soci, che conoscevano la mia posizione»”.
Per capirne di più Pazzaglia si appella al sindaco che all’epoca della nomina nel 2005 non aveva incarichi amministrativi in Comune e quindi “potrebbe essere la persona adatta per fare chiarezza. Le chiediamo di prendere insieme a noi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione la responsabilità di indagare sul perché di quella nomina così palesemente inopportuna e quali erano gli amministratori pubblici del Comune di Rimini che erano al corrente della situazione e nonostante questo decisero di tacere e procedere con la nomina”. Da qui la proposta a sindaco, maggioranza e minoranza di dare vita alla commissione d’indagine, secondo i modi previsti dallo statuto comunale. Perché la commissione possa partire Pazzaglia ha bisogno delle firme di un quinto dei consiglieri che quindi invita a “sottoscrivere tale richiesta perché nessun cittadino riminese deve poter dire che il consiglio comunale abbia preferito il silenzio”.